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Cassazione, Decreto Efficienza: le modifiche

Cassazione: il “Decreto efficienza”è finalmente stato convertito con integrazioni e modifiche, raggiungendo una nuova stabilità. Il fatto è stato segnato dalla pubblicazione (lo scorso 29 ottobre) in Gazzetta Ufficiale del decreto definitivo, modificato grazie alla Legge 197/2016. La modifica interviene su diversi articoli del codice di procedura civile. Vediamo in cosa consistono i principali cambiamenti.

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Statistiche: il Ministero rende noti i dati del primo semestre 2016

Nei giorni scorsi sono state rese note le ultime statistiche sulla mediazione, rilevate e divulgate dal ministero della Giustizia, (Dipartimento della organizzazione giudiziaria, personale e dei servizi – Direzione Generale di Statistica e analisi organizzativa). Le rilevazioni si riferiscono al primo semestre di quest’anno (1 gennaio – 30 giugno 2016), con focus sul secondo trimestre, e si sono basati sulle risposte di 468 Organismi, su 852 interpellati. Ecco le osservazioni più interessanti che si possono rilevare.

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Consumatori, la competenza territoriale è quella di residenza

Consumatori e cause: nelle opposizioni a decreto ingiuntivo che li vedono protagonisti, le clausole che hanno l’effetto di stabilire, per le controversie, la sede del foro competente in località diverse da quella di residenza o domicilio elettivo del consumatore vanno considerate vessatorie, dunque nulle. In particolare, in tema di contratti finanziari, la regola applicata è quella prescritta dall’art. 33/2 lett. u del D.lgs n. 206. Il foro di competenza individuato, quindi, nei casi di contratti di finanziamento sottoscritto con il consumatore, è esclusivamente quello di residenza del consumatore medesimo.

Il Tribunale di Firenze applica il Codice del Consumo

È, in sintesi, quanto stabilito dalla sentenza emessa dal Tribunale di Firenze il 25 febbraio 2016 (giudice Leonardo Scionti). Il caso riguardava l’opposizione a decreto ingiuntivo inviato da una società finanziaria al consumatore che aveva richiesto un finanziamento. Con il decreto ingiuntivo la società pretendeva un pagamento di circa 9 mila euro. Il consumatore si opponeva, a questo punto, al decreto (in qualità di opponente) facendo presente attraverso il suo avvocato come il Tribunale assegnato non fosse competente, in quanto non corrispondente al suo luogo di residenza. La società, in qualità di opposta, deduceva invece l’improcedibilità dell’opposizione per omessa attivazione del procedimento di mediazione obbligatorio. Contestava poi l’eccezione pregiudiziale di incompetenza territoriale avanzata dall’opponente sostenendo ”di aver agito in buona fede, non essendo a conoscenza del trasferimento di residenza del consumatore”.

Una sentenza a tutela dei consumatori, anche in materia bancaria

Questi i fatti. Il giudice, fatte le dovute valutazioni, accoglie l’opposizione del consumatore, “avuto riguardo all’eccepita incompetenza funzionale del Tribunale adito”. Per applicare questa regola si rifà all’art. 33/2 lett. u del D.lgs n. 206 (Codice del Consumo). Secondo questo: ”Le clausole che hanno l’effetto di stabilire, per le controversie, la sede del foro competente in località diverse da quella di residenza o domicilio elettivo del consumatore vanno considerate vessatorie, dunque nulle”.

Leggi la sentenza integrale nella sezione Giurisprudenza del nostro sito web, cliccando qui .

Assenza delle parti: si decide caso per caso

Assenza delle parti in mediazione, vincolo di solidarietà e validità del verbale di proseguimento sottoscritto dall’avvocato senza le parti. Sono questi gli argomenti affrontati nella sentenza emessa dal Giudice di Pace di Nocera Inferiore (dott.ssa Katia Gamberini) lo scorso 26 maggio. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Sentenza del Giudice di Pace di Nocera Inferiore del 26 maggio scorso

L’oggetto della sentenza è un’opposizione a decreto ingiuntivo (per corresponsione di somme creditizie di spettanza solidale) con primo incontro risalente alla fine del 2014. L’incontro Continue reading →

Diritto d’autore: tutela con procedimento europeo

Oggi parliamo di diritto d’autore e della sua tutela. Recentemente il Tribunale di Milano (Sezioni Specializzate) nella sentenza 6676 del 2016 ha messo in evidenza un nuovo argomento sulla tutela dei diritti d’autore. Per tutelare questi ultimi, cioè, si può ricorrere anche al procedimento europeo per le controversie di modesta entità. Tale procedimento, lo ricordiamo, viene disciplinato dal Regolamento Europeo 861 del 2007. Proprio tenendo conto di questo regolamento il nostro Paese aveva fissato gli organi competenti ad occuparsi di tali controversie. Essi sono il Giudice di Pace, i Tribunali ordinari civili oppure le Corti d’Appello. Nella materia riguardante la proprietà intellettuale ed industriale (in particolare l’argomento della tutela di marchi e brevetti) competenti sono invece le sezioni specializzate dei singoli Tribunali Ordinari (decreto legislativo 27.6.2003 n. 168). Continue reading →

Domanda in mediazione: procura per l’avvocato

Se per depositare domanda di mediazione l’istante o la controparte intendono affidarsi al proprio avvocato, occorre sapere che è necessaria una procura in tal senso. Non basta, perciò, conferire un semplice mandato valido anche nella fase dell’assistenza. Un procedere in tal senso, infatti, non fa altro che invalidare tutto il percorso di mediazione. È quanto stabilisce, in maniera molto chiara, una sentenza emessa dal Tribunale di Modena il 10 giugno 2016 (giudice estensore, dott. Alberto Rovatti).

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Sfratti: la mediazione va avviata dall’inquilino

Sfratti: l’inquilino (o conduttore di un contratto di affitto) moroso dovrà immediatamente procedere ad avviare il procedimento di mediazione nel corso di un giudizio di sfratto. L’attivazione dovrà scattare successivamente alle disposizioni del giudice. Lo stabilisce una sentenza emessa dal Tribunale di Rimini lo scorso 24 maggio (giudice dott. Bruno Capodaglio). Nella sentenza si ribadisce anche che, in caso di inerzia da parte dell’inquilino, il giudizio di opposizione diventa improcedibile e l’ordinanza di rilascio, a questo punto, si trasforma in definitiva, con carattere di inoppugnabilità. Continue reading →

Segreto in mediazione: decade se c’è indagine penale

Sul segreto in mediazione non c’è nessun dubbio da parte del ministero della Giustizia. Il contenuto dell’incontro di mediazione e di ciò che si è detto tra le parti, nell’eventualità di un’indagine penale, deve essere messo a disposizione della Procura della Repubblica sotto forma di fascicolo. Verrebbero a cadere, in questo modo, anche gli obblighi di privacy e trattativa riservata, sanciti dal D.Lgs 28/2010 (articoli 9 e 10, comma 1). In particolare il reparto IV della Direzione Generale per la Giustizia civile, dunque, che all’interno del ministero della Giustizia svolge attività di vigilanza e tenuta del registro degli organismi di mediazione e dell’elenco degli enti di formazione per la mediazione, è stato molto chiaro:il mediatore non può in nessun caso opporsi alla richiesta da parte di chi compie indagini penali di venire meno all’obbligo di riservatezza. Continue reading →

Giustizia alternativa, ecco il rapporto Isdaci 2016

Sono quasi 300 mila (298.728) le domande di giustizia alternativa che si sono avute nel 2015, +12% rispetto al 2014. È quanto emerge dal nono Rapporto Isdaci, promosso da Unioncamere, Camera di Commercio e Camera Arbitrale di Milano, presentato nei giorni scorsi. Un quadro nazionale della giustizia alternativa nel 2015 ricco di dettagli. Andiamo ad analizzarne qualcuno.

Nel 2015 +9% di ricorso alla Giustizia alternativa Continue reading →

Sanzioni per chi non partecipa alla mediazione

Oggi parliamo di sanzioni! Chi non partecipa ad una mediazione obbligatoria ritenendo i motivi della controparte palesemente infondati, e dunque pensando di avere chiaramente ragione, viene condannato dal Giudice. Il motivo è presto detto: “Una simile decisione costituisce – infatti – con tutta evidenza, una condizione non già oggettiva ma meramente soggettiva. L’applicazione della norma succitata poi prescinde dalla soccombenza in giudizio”.

Il tribunale di Verona ribadisce il giudizio

La pronuncia viene ribadita (dopo altre sentenze degli scorsi anni sul medesimo argomento) recentemente dal Tribunale di Verona, con una sentenza del 13 maggio di quest’anno. Il Giudice, il dott. Massimo Vaccari, sottolinea dunque come la sanzione prevista in questi casi venga applicata secondo l’art. 8, comma 5, d.lgs. 4 marzo 2010 n. 28, come modificato dall’articolo 2, comma 35-sexies del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, circa la condanna al versamento all’entrata del bilancio dello Stato di una somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio nei confronti della parte costituita. Continue reading →