Notizie e aggiornamenti dal mondo della Mediazione

Proposta conciliativa: il mediatore è obbligato a formularla

All’interno di un incontro di mediazione il mediatore dovrà formulare una proposta conciliativa anche in assenza di una concorde richiesta delle parti. Lo ha stabilito il Tribunale di Siracusa (Giudice estensore dott.ssa Stefania Muratore) nella ordinanza dell’11 ottobre 2016 per una causa su giudizio di divisione relativo ad un unico immobile non comodamente divisibile. Per arrivare a tale decisione viene innanzitutto rilevato come le parti siano entrambe ben disposte ad una conclusione bonaria della controversia. Successivamente il Giudice valuta la natura della causa, che in questo caso riguarda i diritti indisponibili. Continue reading →

Ctu: può bastare per condannare l’Asl

Per condannare un’Azienda Sanitaria a risarcire un danno ai parenti di un paziente deceduto a causa di errori medici può bastare una Ctu. Si tratta di una sentenza che è destinata ad aprire e continuare un dibattito da tempo in corso, in quanto applica ciò che in Parlamento è ancora in discussione. <strong>Ad emetterla, il Tribunale di Ragusa (giudice estensore dott.ssa Laura Pastacaldi)</strong>. Nel caso specifico (in cui può trovare applicazione l’ex. art.702 bis c.p.) era stato appurato che il paziente sarebbe senz’altro sopravvissuto qualora si fosse deciso di intervenire tempestivamente in sala operatoria. Continue reading →

Le proposte della Commissione Alpa: ecco i punti più importanti

I tanto attesi esiti della Commissione Alpa sono giunti in porto e nella giornata di ieri un documento di proposte è stato consegnato al ministro della Giustizia Andrea Orlando per una prima valutazione. Secondo anticipazioni comunicate da Il Sole 24 Ore ci si è soffermati molto sullo strumento dell’arbitrato, ma la mediazione civile e commerciale e la negoziazione assistita sono comunque state tenute in conto per diversi aspetti. Vediamo in dettaglio cosa è venuto fuori dai lavori del tavolo.

Commissione Alpa istituita nel marzo del 2016 e poi prorogata

Ricordiamo che tale Commissione fu istituita nel marzo 2016 proprio dal ministero della Giustizia al fine di migliorare e rendere più organici gli strumenti di Adr. Le consultazioni, presiedute dall’ex presidente del Cnf Guido Alpa, sarebbero dovute sciogliersi nel settembre scorso, ma fu richiesta una proroga fino ai primi mesi (sic!) del 2017, come in effetti è stato. Ora le proposte dovranno essere vagliate prima dal ministro Orlando e dal ministero della Giustizia (dal Governo), poi dal Parlamento al fine di tradurle in disegno di legge se approvate.

Ampliamento dei poteri dell’arbitrato

La prima cosa che si nota da una lettura del documento è un rilievo considerevole attribuito all’arbitrato, dal momento che viene proposto un rigoroso ampliamento delle materie a riguardo. Secondo le richieste della Commissione Alpa, infatti, nelle materie andrebbero inserite anche le controversie in ambito di lavoro, le materie del codice del consumo e le controversie tra soci e società non di capitali. Viene poi proposta la cosiddetta Traslatio Iudicii: in poche parole gli atti del giudizio di primo grado, se le parti hanno intenzione di uscire dal giudizio, potranno essere condotte in sede di arbitrato.

Dieci punti sulla mediazione civile e commerciale: estensione dell’obbligatorietà e presenza delle parti

Per quanto riguarda la mediazione civile e commerciale, la Commissione ha lavorato su dieci punti ritenuti fondamentali, tra cui il più importante è quello dell’estensione delle materie di obbligatorietà previste dal d.lgs 28/2010 all’art. 5. Viene proposto, dunque, di estendere l’obbligatorietà dell’esperimento della mediazione quale condizione di procedibilità fino al 21 settembre 2023. Nelle materie obbligatorie viene proposto l’inserimento, ad esempio, quelle relative ai rapporti di società, e poi il leasing immobiliare, il franchising ed in generale i contratti di subfornitura. Altri tre punti importantissimi riguardano il primo incontro effettivo in mediazione (non più incontro preliminare ed informativo, ma immediatamente effettivo); la presenza delle parti in mediazione (la partecipazione di persona è necessaria, non basta la presenza degli avvocati); la mediazione demandata dal Giudice, con la previsione di obbligo di motivazione da parte di quest’ultimo.

In caso di opposizione a decreto ingiuntivo procedere ad una normativa sull’avvio della mediazione

Gli altri sei punti su cui si è soffermata la Commissione Alpa hanno interessato: la proposta del mediatore (divieto di esercitarla se una delle due parti non è presente); i costi calmierati per il primo incontro nel tentativo obbligatorio di mediazione (il primo incontro non potrà essere totalmente gratuito); il gratuito patrocinio anche per la mediazione (facilitazioni fiscali per gli organismi di mediazione); l’eliminazione del termine dei 15 giorni concessi dal giudice per avviare la mediazione; incentivi alla formazione dei nuovi mediatori ed infine la proposta di intervenire in senso normativo sulla questione dell’obbligo dell’esperimento di mediazione in caso di decreto ingiuntivo (ponendo fine alla discrezionalità dei giudici sul decidere se spetta all’opponente o all’opposto).

 

Mediazione delegata: nel verbale negativo il mediatore dovrà riportare ogni elemento

Verbale negativo: il mediatore è tenuto a trascrivere qualsiasi elemento fattuale utile al giudice per valutare la ritualità della partecipazione. Lo stabilisce in un’ordinanza di qualche tempo fa (14 dicembre 2015) il Tribunale di Roma nella persona del Giudice dott. Massimo Moriconi. L’ordinanza è importante anche se non attualissima perché evidenzia un principio sempre valido all’interno delle procedure di mediazione. Continue reading →

Cultura della mediazione in Italia: la situazione in Piemonte

Noi di Concilia Lex da sempre crediamo nella cultura della mediazione e desideriamo divulgarla il più possibile in Italia. In Campania e nelle regioni in cui siamo presenti abbiamo chiara la situazione. Ma cosa succede nelle altre regioni? Come viene percepita la mediazione? Concilia Lex sta allora cercando di capirlo cominciando un lungo viaggio di ricerca da cui poi si riesca a trarne un chiaro quadro della situazione in Italia. Abbiamo cominciato dal Piemonte.

Cultura della mediazione in Piemonte: istituzioni presenti ma situazione di scetticismo

Dai primi contatti che abbiamo avuto con gli organismi presenti in una delle più importanti regioni del nostro Nord Ovest, il Piemonte, appunto, da sempre nota per la sua produttività, ci siamo invece resi conto che vige una sorta di scetticismo nei confronti dell’istituto della mediazione, sia quella civile e commerciale che quella familiare. In realtà c’è anche da dire che più forte è la rete di istituzioni che sostiene tale istituto: basta ricordare l’operato di Adr Piemonte, associazione nata dall’esperienza di Unioncamere Piemonte che si occupa di coordinare le attività di mediazione per tutte le province della regione. Per il resto, però, per quanto riguarda cioè gli organismi privati, abbiamo riscontrato un certo “sconforto”, quasi vicino all’immobilismo. Molti organismi sono infatti tentati dalla chiusura e sono sulla strada di non credere più alle potenzialità delle adr nel territorio.

La mission di Concilia Lex per gli organismi di mediazione

Il nostro organismo di mediazione, invece, si preoccupa sempre di dedicare particolare attenzione affinché i partners condividano il modello organizzativo, la mission, e la vision della sede centrale, al fine di assicurare uniformi condizioni di correttezza e professionalità nell’espletamento delle diverse attività, per offrire all’utenza un ottimo servizio, contribuendo in tal modo, alla diffusione della cultura della  mediazione. Diamo inoltre grandissima importanza alla formazione professionale e alla preparazione della sede, dopo accuratissimi sopralluoghi atti a verificarne tutte le idoneità. Ci piacerebbe, dunque, trasferire un po’ del nostro entusiasmo e della nostra esperienza anche ad altre realtà, contribuendo a divulgare la cultura della mediazione.

 

Fondo Statale di Solidarietà: se l’ex coniuge non versa il mantenimento

In arrivo finalmente il Fondo Statale di Solidarietà che assicura il versamento dell’assegno di divorzio da parte dello Stato se l’ex coniuge si rifiuta di adempiere al suo dovere. Il decreto di attuazione (che risale al 15 dicembre 2016) è stato pubblicato da parte del Ministero della Giustizia lo scorso 14 gennaio in Gazzetta Ufficiale. Il Fondo di solidarietà al coniuge che versa in stato di bisogno era in realtà già stato previsto dalla Legge di Stabilità del 2015. Vediamo in cosa consiste e chi vi può accedere. Continue reading →

Statistiche mediazioni: Concilia Lex cresce nel 2016

Le statistiche mediazioni relative alla Concilia Lex S.p.A. sono sempre più seguite, tanto che, oltre che l’andamento semestre per semestre, ora ci sono online anche i file dedicati all’andamento globale dell’intero 2016 (le trovi qui , online sul nostro sito). Le statistiche riportano, in dettaglio, tutti i particolari sugli aspetti di una mediazione: numero, caratteristiche, materie di prevalenza, etc. Questo sottolinea la trasparenza di una società come Concilia Lex S.p.A., che non nasconde nulla a chi si occupa seriamente di quest’istituto. Continue reading →

Suprema Corte: Reato additare la moglie come “mantenuta”

Suprema Corte: Chiamare la ex moglie con l’appellativo di “mantenuta”, anche se effettivamente quest’ultima non si impegna a cercare un lavoro, può essere illecito civile oppure vero e proprio reato. Lo ha stabilito nei giorni scorsi la Corte di Cassazione (sez. V Penale, sentenza 26 maggio – 5 gennaio 2016, n. 522), decretando un risarcimento alla vittima che ha subìto l’ingiuria diretta. Può anche capitare, però, che il marito possa parlare della ex moglie in questi termini quando lei non è presente, ma in presenza d’altri (almeno due persone). In questo caso le cose si complicano: qui infatti scatta il vero e proprio reato di diffamazione, che prevede anche conseguenze penali e processuali. Continue reading →