Notizie e aggiornamenti dal mondo della Mediazione

Condanna del Giudice

Una delle parti fallisce: cosa accade alla mediazione demandata dal Giudice?

L’antefatto

Il titolare di un conto corrente bancario ed i fideiussori propongono una domande di ripetizioni di indebito.

L’istituto di credito, costituendosi, eccepisce il mancato esperimento del procedimento di mediazione quale condizione di procedibilità alla richiesta avanzata da parte attrice.

L’udienza viene perciò rinviata con fissazione del termine a norma dell’art. 5 D.Lgs. 4 marzo 2010, n. 28, per presentare l’istanza di mediazione.

Dopo pochi giorni l’attrice dichiara fallimento ma la domanda per la mediazione demandata non è stata depositata.

Alla successiva udienza i fideiussori ed il curatore fallimentare chiedono al Magistrato di fissare un nuovo termine per il deposito della domanda di mediazione. L’istituto di credito insite nella richiesta di dichiarazione di improcedibilità delle domande diparte attrice.

Il parere

Il Giudice, Dott.ssa Arianna Lo Vasco, evidenzia due punti fondamentali:

  • Natura del termine dei 15 giorni
  • Pubblicazione della sentenza fallimentare ed interruzione dei procedimenti giudiziari, ivi compresa la mediazione

In ordine al primo punto il Magistrato abbraccia la tesi della Corte di Appello di Milano (sentenza del 24.05.2017) secondo cui il termine di 15 giorni non può essere considerato di natura perentoria. Questa interpretazione cozzerebbe con la finalità stessa dell’istituto della mediazione, volta ad uno scopo deflattivo e di pacificazione sociale.

La sentenza

Di maggiore interesse, e soprattutto inedita, è la risoluzione della questione posta al punto 2.

La pubblicazione della sentenza di fallimento, sostiene il Magistrato trapanese con chiaro riferimento all’ art.43 l.f., determina l’interruzione dei procedimenti giudiziari. Tra questi si ricomprende anche la mediazione per il suo stretto legame con il processo: da una parte, per gli espliciti scopi deflattivi , e dall’altra perché suscettibile di incidere sullo svolgimento del processo stesso e sui suoi esiti.

Tribunale di Trapani sentenza del 6 Febbraio 2018

Confindustria: il focus durante il prossimo convegno di Firenze

Confindustria e il focus sull’intervento al prossimo convegno Concilia Lex di Firenze. Il mondo imprenditoriale ha sempre avuto un occhio di riguardo per i sistemi alternativi, in quanto è consapevole dello stretto legame tra impresa e Sistema Giustizia. Il tema verrà affrontato a Firenze, durante la II^ Giornata Nazionale della Mediazione Civile e Commerciale, dalla Dr.ssa Luigia Grasso dell’Ufficio Legislativo di Confindustria.

Confindustria e il focus sulla mediazione aziendale

L’interesse di Confindustria nei confronti degli strumenti di giustizia alternativa (cd. ADR) nasce dall’esigenza delle imprese di gestire il contenzioso aziendale in maniera efficiente. Nello svolgimento dell’attività imprenditoriale, infatti, il conflitto costituisce un evento quasi fisiologico, che l’impresa dovrebbe poter affrontare con ragionevoli aspettative di celerità e prevedibilità. Si pensi, ad esempio, alle controversie con il personale, con i fornitori, con i clienti, con le banche. Tuttavia, l’eccessiva propensione al giudizio e le inefficienze del sistema giudiziario hanno reso il contenzioso, in Italia, un fenomeno persistente e costoso, che ha imposto alle imprese una riflessione sul loro approccio alla conflittualità e sulle relative tecniche di gestione.

Nonostante gli ultimi dati sulla performance dei tribunali civili evidenzino una buona efficienza nello smaltimento delle pendenze in primo grado, il rendimento complessivo degli uffici giudiziari continua a essere ancora molto lontano dai benchmark internazionali.

L’intervento della dott.ssa Luigia Grasso

In questo contesto, gli strumenti ADR assumono notevole rilevanza, in quanto offrono una modalità veloce ed economica di risoluzione delle controversie. Essi, infatti, consentono di risolvere una lite in tempi brevi e a costi contenuti e, a differenza del giudizio, mirano alla soddisfazione reciproca delle parti, agevolando il mantenimento della relazione esistente. Si tratta di profili di estremo rilievo per gli operatori economici, che sono naturalmente interessati a ridurre le voci di spesa e a preservare la reputazione e le relazioni commerciali. Su un piano più generale, poi, gli strumenti ADR hanno una forte valenza deflattiva del contenzioso, che favorisce la diminuzione delle pendenze davanti ai tribunali e, di conseguenza, “lo svolgimento ordinato, efficiente e temporalmente contenuto, delle funzioni giudiziarie”. Il ricorso agli ADR, quindi, rappresenta un’accortezza – di imprese e cittadini – nei confronti del servizio giustizia, volta a favorirne il buon funzionamento.

Per registrarsi al convegno, basta cliccare qui e compilare l’apposito form.

A cura del responsabile scientifico Concilia Lex S.p.A. avv. Pietro Elia.

 

Adr e aziende, prof. Metallo: insistere sulla differenza tra conflitto e competizione

Adr e aziende. Durante il convegno di venerdì scorso svoltosi a Cava dei Tirreni (Sa) presso l’Holiday Inn organizzato da Concilia Lex ed avente come oggetto “Le Adr per le imprese” sono stati molti gli spunti venuti fuori intorno alla figura del mediatore aziendale e alla pratica della mediazione aziendale. Interessante, a questo proposito, è stato l’intervento del Prof. Gerardino Metallo, docente di Economia e gestione delle imprese

Adr e aziende: individuare il vantaggio competitivo

Per Metallo la prima cosa da considerare, all’interno di un’impresa, è il vantaggio competitivo. Gli elementi sui quali far leva per ottenere un vantaggio competitivo, oggi, per le imprese sono essenzialmente tre. Primo: innovazione. Nessuna impresa, oggi, può sperare di andare avanti sul mercato proponendo prodotti o servizi che non siano innovativi. Secondo elemento: internazionalizzazione. Ciò non significa necessariamente che l’azienda debba “uscire” dal proprio territorio per posizionarsi all’estero, ma significa mettersi in condizione di farsi conoscere in un contesto internazionale. Terzo elemento: essere sul mercato online, anche attraverso Internet, oggi attore fondamentale per l’economia.

Integrazione tra imprese e istituzioni

Altro aspetto da non trascurare è l’integrazione tra imprese ed istituzioni, che soprattutto al Sud, fatto di micro e piccole imprese, diventa cruciale per il successo e la buona riuscita dei risultati. E per quanto riguarda gli investimenti? Fare investimenti in tal senso significa anche tenere in conto il fattore tempo, e la partecipazione di tutti gli stakeholders coinvolti.

Distringuere tra conflitto e competizione

Ma come si fa rientrare in uno scenario del genere il ruolo del mediatore? Il tutto ha origine dalla gestione del conflitto, settore che nel mondo delle imprese è di cruciale importanza. Al concetto un po’ datato di collaborazione, che già dagli anni ’60 è stato il protagonista di molte forme imprenditoriali, come cooperative e consorzi, soprattutto al Centro Nord (Emila Romagna in primis) si deve invece affiancare il concetto di competizione, ma inteso in senso positivo. Il concetto di competizione si contrappone, infatti, a quello di conflitto, dal momento che quest’ultimo non ha niente di costruttivo, mentre la competizione sana accresce tutti gli attori del processo.

Ecco che la gestione del conflitto da parte del mediatore diventa centrale. La gestione del conflitto di un’impresa (questo un bravo mediatore deve saperlo) può essere esterna (verso enti pubblici e privati, altre imprese etc.) ma anche interna (tra dipendenti, collaboratori, soci, o addirittura familiari). Questo ultimo punto rappresenta un aspetto che non è indifferente, soprattutto nelle piccole e piccolissime imprese. Il mediatore, a questo punto, dovrà essere bravo a prospettare all’imprenditore il quadro dei costi e dei benefici che si potranno ottenere dall’intraprendere o meno la via del conflitto. Solo in questo modo la mediazione aziendale potrà rappresentare il volano delle imprese, anche al Sud.

Mediazione aziendale: a maggio un convegno sul tema firmato Concilia Lex

Mediazione aziendale. Tra i diversi àmbiti in cui può essere applicata la mediazione non possiamo dimenticare il mondo dell’impresa. I conflitti che avvengono all’interno di un’azienda, infatti, sono molti ed anche rilevanti, tanto che possono portare via parecchio tempo ad un “capo” (che deve anche occuparsi dell’andamento dell’azienda) o al responsabile delle risorse umane, talvolta senza soluzioni apprezzabili. Come fare allora per riconoscere i conflitti che possono portare ad un miglioramento da quelli che invece sono soltanto deleteri? Continue reading →

Ceo e compensi: ora c’è l’arbitrato

Il diritto ai compensi dei Ceo (o amministratori societari) può essere affrontato, nelle controversie di lavoro, anche dagli arbitri. Lo ha deciso la Corte di Cassazione con la sentenza n. 2759/16. Questi i fatti in breve: un amministratore di una società si era rivolto alla sezione del Lavoro del Tribunale competente per inviare un decreto ingiuntivo proprio alla società, al fine di riscuotere il compenso dovuto. La S.p.A. si era opposta in giudizio eccependo la competenza del collegio arbitrale. Dopo i primi due gradi di giudizio favorevoli alla società, l’amministratore era ricorso in Cassazione.

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Diritto d’autore: tutela con procedimento europeo

Oggi parliamo di diritto d’autore e della sua tutela. Recentemente il Tribunale di Milano (Sezioni Specializzate) nella sentenza 6676 del 2016 ha messo in evidenza un nuovo argomento sulla tutela dei diritti d’autore. Per tutelare questi ultimi, cioè, si può ricorrere anche al procedimento europeo per le controversie di modesta entità. Tale procedimento, lo ricordiamo, viene disciplinato dal Regolamento Europeo 861 del 2007. Proprio tenendo conto di questo regolamento il nostro Paese aveva fissato gli organi competenti ad occuparsi di tali controversie. Essi sono il Giudice di Pace, i Tribunali ordinari civili oppure le Corti d’Appello. Nella materia riguardante la proprietà intellettuale ed industriale (in particolare l’argomento della tutela di marchi e brevetti) competenti sono invece le sezioni specializzate dei singoli Tribunali Ordinari (decreto legislativo 27.6.2003 n. 168). Continue reading →