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Processo civile nell’era della mediazione: il punto di vista di un magistrato (parte I)

Processo civile nell’era della mediazione. Durante il convegno concluso una decina di giorni fa (lo scorso 21 aprile) nella incantevole Siracusa, la relazione del Dott. Alessandro Rizzo, ha lasciato il segno sia per l’elevata competenza del Magistrato togato che per la visione di Giustizia decisamente interessante e responsabile. Nella prima parte analizza i dati statistici nazionali raccolti dalla Direzione Generale di statistica del Ministero, premettendo che la statistica, pur non essendo una scienza esatta richiede un interpretazione dei numeri da essa prodotta dove si celano informazione ben più complesse, ergo 2+2 non fa quattro.

Processo civile: maglia nera nella durata

In primis salta evidente il dato del 2016: il rilevante numero di mediazioni concluse positivamente pari al 43,6 % dei casi che è la percentuale (corretta) relativa ai casi in cui le parti hanno oltrepassato le “forche caudine” del primo incontro. In base ai dati raccolti dalla Commissione Europea, conserviamo la leadership all’incontrario di maglia nera della durata dei processi civili ed il numero di cause civili pendenti ogni 100.000 abitanti. In questa classifica l’Italia registra attualmente una durata media di 527 giorni: migliore rispetto al 2014, ma peggiore rispetto al 2010 quando i giorni erano 493 .

Virtuoso l’indice di smaltimento dell’arretrato

Quest’ultimo dato sembrerebbe mettere in dubbio l’efficacia della mediazione in questi sette anni, ma la risposta ci viene data dalla capacità di smaltimento del sistema giudiziario: l’Italia conserva il primato negativo di oltre 4 cause pendenti in primo grado oltre 100.000 abitanti, ma con un indice di smaltimento dell’arretrato più che virtuoso che va dal 2010 al 2015 , che evidenzia l’abbattimento del 30% dei processi pendenti. Alla luce di tali numeri si spiega la flessione indicata in precedenza sulla durata media dei processi che è dovuta, in gran parte, al lodevole impegno della magistratura italiana teso a smaltire l’arretrato giudiziario che induce la stessa a dover procrastinare i procedimenti “più giovani”. E’ ovvio che non può non condividersi la priorità data allo smaltimento dell’arretrato, in quanto esso rappresenta il volano principale per potenziare l’effetto deflattivo della mediazione.

La “ricetta” del giudice Rizzo

La ricetta suggerita dal Dott. Rizzo per alleviare il fenomeno appena descritto, è che non si può risolvere con una mentalità convenzionale che ha creato il problema bensì con un approccio non formalista e non conservatore del giudice rispetto alla gestione del processo e la mediazione delegata rappresenta uno strumento utile.

A cura del responsabile scientifico Concilia Lex S.p.A. avv. Pietro Elia

Sicilia, terra di mediazione (parte seconda)

Sicilia, terra di mediazione. Continuiamo a parlare del convegno che domani Concilia Lex ha organizzato a Siracusa. Segue dall’articolo di ieri…

Sicilia, terra di mediazione: come continueranno gli interventi

Dopo la relazione della Prof.ssa Ciavola, interverrà l’avv. Pietro Elia (chi scrive l’articolo) per tentare semplicemente di trasmettere un messaggio chiaro e forte : nel terzo millennio è cambiata la Giustizia e quindi la domanda di Giustizia che è oggettivamente ben differente e distante da quella ormai superata ed ancorata al monopolio della giurisdizione ordinaria, per contenuti e tempistica. Quindi non si tratta di assumere un atteggiamento fideistico nei confronti della Mediazione, bensì di prendere atto che ogni controversia ha una soluzione appropriata.

Dopodiché si passerà all’altro “piatto forte” del convegno rappresentato, dall’altrettante autorevole presenza dei magistrati del Tribunale aretuseo Rizzo e Muratore, che ci racconteranno la loro esperienza, per molti versi pioneristica, dell’applicazione dell’istituto della Mediazione all’interno del processo. Il tutto rappresenta una vera e propria sfida al netto di un contesto avversariale e di una cultura legale impregnata di

Come va intesa la mediazione nel senso di istituto

La lungimiranza ed il senso di responsabilità o meglio di un nuovo ed innovativo senso di responsabilità dei due summenzionati Giudici togati, ha lanciato il segno di una svolta fondamentale del Sistema Giustizia attraverso la “lente” di uno dei principali sistemi ADR qual è la Mediazione. L’istituto della mediazione, va inteso e percepito, quale strumento con una diversa e differente vocazione al conflitto, teso a superare la logica della dicotomia torto-ragione appartenente alla macchina retrospettiva della Giustizia processuale.

Mediazione come recupero della relazione

La mediazione quindi come consapevolezza e recupero della relazione secondo una prospettiva temporale rivolta al futuro che, a sua volta, se adeguatamente azionata porterà sia benefici sotto l’aspetto sociale ed economico che quello dello smaltimento dell’atavico arretrato giudiziario e quindi del tanto agognato effetto deflattivo. Questa visione, ai nostri occhi rivoluzionaria, deve portare fisiologicamente ad un cambiamento radicale a cominciare dagli avvocati e dai magistrati.

Sicilia, terra di mediazione (parte I)

Sicilia, terra di mediazione. Venerdì 21 aprile, nella bellissima Siracusa si parlerà di mediazione tout court secondo un taglio originale e stimolante. L’evento formativo è stato  fortemente voluto dalle sedi Concilia Lex siciliane ed in particolare dall’avv. Claudio Spada, responsabile della sede di Siracusa.

Sicilia, terra di mediazione: i partecipanti

Alla presenza delle Autorità locali interverranno la Prof.ssa Agata Ciavola, docente di Diritto Processuale Penale presso l’Università Kore di Enna, che tratterà il tema della mediazione penale; l’avv. Pietro Elia, in qualità di responsabile scientifico di Concilia Lex, che farà da ponte a due magistrati che da tempo si sono particolarmente distinti nel panorama giurisprudenziale nazionale per numerosi ed interessanti provvedimenti in tema di mediazione demandata, e che corrispondono ai nomi della Dott.ssa Stefania Muratore ed il Dott. Alessandro Rizzo giudici istruttori della seconda sezione civile del Tribunale di Siracusa.

I temi trattati durante il convegno

La Prof.ssa Ciavola tratterà una sfaccettatura molto interessante della Mediazione, qual è quella penale, che indurrà ad una riflessione sulla Giustizia ripartiva, molto praticata nella common law, che dovrebbe affiancarsi a quella tradizionalmente retributiva che prevede e si occupa, giustamente, di infliggere una pena adeguata al reo, ma non va oltre, nel senso che tralascia  un aspetto altrettanto importante che riguarda la parte lesa del processo e cioè la vittima del reo.

I progressi nella mediazione penale minorile

L’istituto della Mediazione Penale, in Italia, al momento, non trova il giusto riconoscimento per una serie di motivi non solo culturali ma anche normativi, e da questo punto di vista c’è molto da fare. Tuttavia nell’ambito del settore specifico della Mediazione penale minorile, si registrano interessanti sviluppi da oltre 20 anni in diversi Tribunali per i Minori che hanno messo in atto dei modelli o dei programmi riabilitativi che affiancando gli istituti giuridici del diritto processuale minorile hanno dato un contributo importante specialmente sotto l’aspetto della prevenzione e della “cura” della devianza.

Tali significativi risultati si sono ottenuti attraverso un processo di consapevolezza e responsabilizzazione del reo che ha preso atto della consapevolezza del disvalore del reato commesso ed un complesso processo riabilitativo con la vittima.

Purtroppo questo istituto è al momento poco conosciuto e non sufficientemente diffuso e necessita senz’altro di una diffusione capillare, il che richiederà tempo e soprattutto un adeguato percorso normativo e formativo.