Notizie e aggiornamenti dal mondo della Mediazione

Materie oggetto di mediazione: una nota del Ministero apre la strada a nuovi scenari

Una nota del Ministero della Giustizia, recentemente indirizzata all’Odm, motiva così la mancata partecipazione ad una mediazione (la parte era stata invitata per una equa riparazione per indennizzo da ritardo processuale di danni patrimoniali e non patrimoniali): “l’incertezza interpretativa in ordine alla applicabilità dell’istituto della mediazione alle controversie in cui siano parti le amministrazioni pubbliche…”(si fa riferimento agli eventuali esborsi delle spese per la procedura di mediazione).

La comunicazione ministeriale, all’apparenza un semplice diniego di partecipazione alla mediazione, stimola una riflessione sugli scenari futuri di questo strumento in Italia e sulle possibili materie oggetto di mediazione.

È lecito pensare che il Legislatore, preso atto di una oggettiva difficoltà di mediare con alcuni soggetti, ad esempio Pubbliche Amministrazioni ed aziende sanitarie, ritenga infruttuoso portare avanti il progetto della mediazione in queste aree e stia valutando di trovare nuovi campi di applicazione della disciplina. E’ palese che alcuni percorsi burocratici nel nostro paese non siano ancora stati snelliti, e con tali iter deve confrontarsi la mediazione. Ma con quale concreta prospettiva di applicazione efficace?

Tuttavia, seppure alcune materie oggetto di mediazione dovessero essere espunte da quelle previste all’art. 5del D.Lgs. 28/2010, la perdita potrebbe essere colmata in altro modo. Legittimamente si può pensare alla più volte paventata ipotesi di una conversione delle materie oggetto di mediazione volontarie in obbligatorie, oppure alla introduzione delle materie di competenza del Tribunale delle Imprese.

Certo, la gestione del contenzioso nel mondo dell’impresa richiede esattamente i 3 caratteri fondamentali della mediazione di rapidità, economicità e riservatezza, ed è terreno fertile per la crescita di questo strumento in Italia.