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Statistiche I trimestre 2017: aumenta il ricorso alla mediazione

Statistiche. Pochi giorni fa il Ministero della Giustizia ha pubblicato i dati statistici sulla mediazione civile e commerciale aggiornati al 31 marzo 2017. Le prime proiezioni riguardano il numero di procedimenti iscritti che si attestano attorno ai 270.000 e che registrano una leggera flessione rispetto all’anno precedente, ma balza agli occhi l’aumento significativo rispetto alla mediazione 1.0, la quale ha subìto anche la notevole avversità all’istituto dei primi anni in cui è entrato in vigore il decreto numero 28.

Statistiche e numero di iscrizioni: aumento significativo

Per quanto riguarda il numero di iscrizioni per materia, al primo posto registriamo i contratti bancari, diritti reali e condominio. Potrebbero avere una posizione migliore le divisioni e le successioni ereditarie che sono materie che hanno delle notevoli potenzialità conciliative.

Passando all’ acceso in mediazione, mentre le contrattuali registrano una percentuale che non raggiunge neanche l’1% (su questo dato c’è molto da lavorare specialmente in ambito imprenditoriale), abbiamo un buon incremento delle mediazioni volontarie che dalle 7.973 passiamo alle attuali 15.284 ma che è un dato che deve aumentare significativamente nei prossimi anni.

Mediazioni demandate: dal 2011 in impennata

Ma il dato che decisamente segna il passo in senso positivo, riguarda quello delle mediazioni demandate che passa dalle 700 del 2011 alle 19.128 del 2016. Ovviamente questo è un dato da accogliere positivamente, ma bisogna capire o meglio fare un distinguo tra le ordinanze ex art. 5 2 co virtuose e quelle poco efficaci. L’analisi di questo numero è importante perché se gestito male rischia di diventare un boomerang, nella speranza che il Progetto Nausicaa diventi un modello a livello nazionale.

Un piccolo focus è stato messo in atto dalle statistiche in commento che registra solo un 9% per le materie npn previste come condizione di procedibilità, oggetto delle ordinanze ex art. 5 2 comma. L’analisi geografica dei procedimenti definiti, indica al primo posto la Lombardia seguite da Campania e Lazio, mentre per quanto concerne la distribuzione delle mediazioni per macro-regioni, al primo posto c’è il sud con il 26% che stacca di soli due centesimi percentuali il Nord-Ovest, molto distaccati l’opulento (?) Nord-Est e le isole (solo l’11%). Questa distribuzione è stabile rispetto agli anni precedenti.

Patti di famiglia, diritti reali e successori

In aumento di sette punti percentuale anche il trend di comparizione nei procedimenti definiti, che balza dal 41% del primo trimestre del 2014 al 48,4% attuale. Analizzando lo stesso trend per materia, al primo posto i Patti di famiglia, seguono a ruota le questiono ereditarie (64 %) e divisorie (59%) con l’auspicio che questa percentuale aumenti ancora. Per quanto concerne l’analisi all’esito dell’aderente comparso, al primo posto sempre i patti di famiglia, seguiti a ruota da diritti reali e diritto successorio: qusi superfluo rimarcare l’ultimo posto delle controversie bancarie. La percentuale di definizione a seconda della natura dell’ODM, sorpasso, sia pure di poco degli ordini professionali (ad esclusione degli Ordini avvocati migliorati ma sempre ultimi), rispetto agli Organismi privati, anche se va tenuto conto della prevalente settorizzazione delle mediazioni convogliati negli organismi degli ordini professionali.

La classifica della percentuale di accordi raggiunti a seconda della tipologia dei procedimenti, conferma la mediazione volontaria e non potrebbe essere altrimenti. Complessivamente, possiamo essere d’accordo con il pensiero di Via Arenula che valuta positivamente tali dati, il che non ci esime a migliorarci soprattutto andando ad analizzare le criticità. Non sarebbe male un confronto periodico tra Ministero e gli ODM che vivono la quotidianità e quindi le problematiche del tavolo della mediazione.

Puoi trovare le statistiche del ministero della Giustizia anche sul sito web di Concilia Lex nell’apposita sezione, cliccando qui.

A cura del responsabile scientifico Concilia Lex S.p.A., avv. Pietro Elia.