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Organismi di mediazione: chiusi in 503 nel 2016

Le recenti statistiche pubblicate dal ministero della Giustizia sul numero e l’entità degli organismi di mediazione ci parlano di cifre significative, sia riguardo a quelli ancora attivi ma soprattutto per quelli cancellati. Indipendentemente dalle interpretazioni normative che vengono fornite dall’una e dall’altra parte, qui ci limiteremo a commentare i numeri. Il report statistico lo si può trovare cliccando qui , nella sezione dedicata del nostro sito.

Al 30 novembre 2016 risultano 503 organismi chiusi in Italia

Al 30 novembre 2016 gli organismi iscritti nel registro apposito del ministero della Giustizia risultano essere pari a 1048. Di questi gli attivi sono 545 (oltre alle sedi secondarie, il cui conteggio qui viene trascurato), mentre i cancellati 503. Soffermandoci sulle sedi attive, la prima cosa che si nota è che persiste una larga prevalenza del privato sul pubblico: 324 sono infatti gli organismi privati contro 221 organismi pubblici. Nel privato si ritrova una larga maggioranza di organismi aperti al Centro-Sud (prima regione la Campania con 71 organismi, seguita dal Lazio con 60 e Sicilia con 44), mentre, al contrario, se si guarda al pubblico, a prevalere sono la Lombardia e la Toscana, rispettivamente con 32 e 21 organismi pubblici.

Organismi di mediazione per la maggior parte privati

Il secondo dato che colpisce è l’alto numero degli organismi cancellati (non analizzeremo qui i motivi). Dei 503 organismi che hanno smesso di funzionare e di essere aperti, ben 94 si trovano nel Lazio, mentre il dato successivo è quello della Campania, con 75 organismi chiusi. Distante di parecchio la Lombardia, con 56 organismi di mediazione non più attivi.

Consulta questa ed altre statistiche nella sezione “Statistiche Concilia Lex”, sul nostro sito web.