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Rapporto Ambrosetti: la mediazione in Italia centra gli obiettivi negli ultimi tre anni

Rapporto Ambrosetti. The European House – Ambrosetti è un gruppo professionale di circa 200 professionisti attivo sin dal 1965. Cresciuto negli anni in modo significativo grazie al contributo di molti partner, ha numerose attività in Italia, in Europa e nel Mondo. Il Gruppo è noto per la sua competenza e capacità di supportare le aziende nella gestione integrata e sinergica di quattro dinamiche critiche. Queste ultime investono i processi di generazione di valore: Vedere, Progettare, Realizzare e Valorizzare.

Ambrosetti primo think tank italiano privato

Negli ultimi quattro anni, The European House – Ambrosetti è stata nominata primo think tank italiano privato, tra i primi dieci in Europa. Dopo questa doverosa premessa, ricordiamo che il gruppo ha presentato un interessante lavoro a Cernobbio in occasione del 43° forum Ambrosetti, dove si è trattato principalmente il tema delle strategie competitive delle imprese e si è parlato, ovviamente, anche di Giustizia che è un Sistema che condiziona non poco il Sistema economia e quindi il mondo imprenditoriale.

Il rapporto sulla Giustizia italiana, attanagliata da uno stato patologico ben noto, presenta comunque dei segnali di miglioramento (in un articolo su questo blog abbiamo già parlato del primo posto in Europa nello smaltimento dell’arretrato) e ciò che preme in particolare a noi del settore ADR è il riconoscimento all’istituto della Mediazione come una delle cause di questi effetti positivi.

Rapporto Ambrosetti e mediazione civile: centrati gli obiettivi negli ultimi anni

La mediazione civile, secondo Ambrosetti, ha centrato gli obiettivi preposti e negli ultimi tre anni ha visto circa 186 mila iscrizioni annue, alleggerendo il carico sui tribunali”. Nel 2011 erano state 60 mila. Naturalmente non è risolutiva dei problemi dei tribunali, avendo ambiti limitati (fra questi, condominio, proprietà e altri diritti reali, successioni, assicurazioni, contratti bancari, affitto d’azienda) ma è un dato che va rimarcato positivamente.

E poi, sempre secondo Ambrosetti, anch’essa mostra segni di fatica: l’aumento delle pendenze fa allungare i tempi delle decisioni, dagli 83 giorni del 2013 ai 115 del 2015, ma questo dato va letto anche e soprattutto in dipendenza del notevole smaltimento dell’arretrato, grazie anche alla mediazione demandata . Insomma, al momento, la coperta è corta e quindi…ma probabilmente, una volta smaltito ancora di più l’arretrato, si accorcerà anche la tempistica delle decisioni dei giudici togati.

A cura del responsabile scientifico di Concilia Lex S.p.A., avvocato Pietro Elia.